sabato 14 gennaio 2017

14 gennaio 1976: nasce La Repubblica

Mercoledì 14 gennaio 1976 si presentò in edicola un nuovo quotidiano destinato a fare la storia. Quel giorno infatti gli italiani trovarono - con un formato ridotto rispetto agli standard del tempo (che per chi c'era erano dei paginoni impossibili da sfogliare in autobus o in treno!) - il quotidiano La Repubblica nelle edicole. Erano altri tempi, quando la stampa era l'unico mezzo per conoscere e per approfondire. Radio e televisioni - le prime sempre accese in quasi tutte le case - facevano egregiamente il loro lavoro (al pari di quello che oggi accade per gli on-line) ma, chi veramente desiderava capire cosa era successo aveva solo la possibilità di attendere il mattino dopo (certo, per alcune questioni eccezionali, esistevano le edizioni straordinarie, oggi inutili).
Quel giornale - che attingeva il nome da un piccolo giornale portoghese che usciva durante la "rivoluzione dei garofani" che portò alla caduta della dittatura portoghese- era diretto (e lo fu per 20 anni) diretto da Eugenio Scalfari, già direttore dell'Espresso e destinato a diventare uno dei più' autorevoli direttori di quotidiani italiani. Il giornale sarà poi diretto per altri 20 anni da Ezio Mauro (1996-2016) ed ora è nelle mani di Mario Calabresi.

Un giornale che si collocava a sinistra (allora in concorrenza con l'Unità e Paese Sera), una sinistra "moderna e riformista" che voleva puntare ai giovani e a quelli che desideravano non accontentarsi della semplice notizia ma, volevano entrare in essa, per comprendere.  
Firme di giornalisti che hanno fatto in parte la storia del nostro paese Bocca, Aspesi, Mafai, Viola, Turani, Spinelli e Pensa, tanto per citare coloro i quali iniziarono. Le vignette quotidiane affidate a Forattini di cui alcune resteranno per sempre nell'immaginario collettivo.

Repubblica è stata in tutti questi anni (credo di avere ancora la copia del primo numero, nonostante fossi molto giovane al tempo) un compagno di viaggio che raramente mi ha abbandonato anche oggi, quando l'edizione online (o quella digitale) hanno fatto cambiare le mie abitudini in materia di informazione.