lunedì 25 marzo 2013

25 marzo 1957, nasce il Mercato Comune Europeo





Il 25 marzo 1957 sei paesi europei (Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Olanda e Lussemburgo) firmarono al Campidoglio a Roma due trattati (i Trattati di Roma, che entreranno nei fatti in vigore il 1 gennaio 1958) che istituivano rispettivamente la Comunità Economica Europea e la Comunità Europea dell'Energia Atomica.

Assieme alla già esistente Comunità Europea del carbone e dell'acciaio, veniva così istituito il Mercato Comune Europeo (MEC) che in futuro diventerà l'Unione Europea.

I trattati di Roma istituivano anche un'assemblea di rappresentanti dei paesi con sede a Strasburgo. Tale assemblea nel 1962 assumeva il nome di Parlamento Europeo che a partire dal 1979 sarà votato a suffragio universale.

venerdì 22 marzo 2013

22 marzo 1963, pubblicato il primo album dei Beatles


22 marzo 1963, esce il primo album di un gruppo destinato a passare alla storia: The Beatles. In soli dieci anni di attività (il gruppo sarà in vita dal 1960 al 1970), The Beatles diventeranno un fenomeno mondiale straordinario che ancora oggi è vivo. Nella loro carriera incideranno poi 23 album (comprese 8 raccolte) e la loro musica segnerà la storia, non solo musicale, degli anni '60.

L'album, prodotto da George Martin per la Parlophone, fu registrato l'11 febbraio 1963 in sole 15 ore di lavoro. Fino a quel giorno "i ragazzi di Liverpool, avevano inciso solo due singoli. L'album conteneva 14 brani e sulla copertina i quattro appaiono affacciati al palazzo EMI di Manchester Square. In realtà in Italia (l'album uscì nel novembre 1963) solo nel 1976 fu riproposta la copertina originale.

Oltre a John lennon, Paul McCarthy, George Harrison e Ringo Star, nell'album suonano (in alcuni brani) anche lo stesso George Martin (pianoforte) e Andy White (batteria).

giovedì 21 marzo 2013

21 marzo 1960, il massacro di Sherpeville



Il 21 marzo 1960, circa 7000 persone disarmate, si trovarono nella piazza di Sherpeville in Sudafrica per protestare contro l'ennesima legge razziale, la quale confinava, sempre di più, i sudafricani di colore ai margini della società. Si trattava della Urban Areas Act, un decreto che obbligava gli abitanti di pelle nera ad esibire un lasciapassare (concesso solo a quelli che lavoravano all'interno) per recarsi nelle zone ad uso esclusivo dei bianchi. La protesta fu organizzata dal Pan Africanist Congress (PAC) guidato da Robert Mangaliso Sobukwe, che in seguito fu incarcerato fino al 1969. La polizia, dopo aver tentato con ogni mezzo di disperdere la folla, alle 13.15 iniziò a sparare. I dati ufficiali parlano di 69 morti (tra cui 8 donne e 10 bambini) e 180 feriti. La polizia continuò a sparare anche quando i dimostranti si diedero alla fuga, infatti molti furono colpiti alla schiena.
I funuerali delle vittime
Il massacro segnò un punto di rottura e di scontri tra il governo segregazionista e la popolazione nera. A seguito delle proteste che si susseguirono con intensità i giorni successivi, il 30 marzo 1960 il governo decretò la Legge Marziale che in poco tempo portò all'arresto di oltre 18 mila persone, tra cui il leader del PAC Robert Sobukwe. L'8 aprile il governo mise al bando l'ANC e il PAC, cosa che diede forza alla componenete militarista e armata del movimento che già a partire dal dicembre 1961 iniziò la sua azione contro gli obiettivi governativi.
Il 1 aprile 1960, con la Risoluzione 134 del Consiglio di Sicurezza, le Nazioni Unite condannarono il Sudafrica. Inizierà così un lungo isolamento, politico ed economico del paese (culminato anche nel 1961 con l'esplusione del Sudafrica dal Commonwealth), che di fatto contribuirà, con grande lentezza, agli sviluppi storici che portarono, a partire dagli anni '90, al superamento dell'odioso regime dell'apartheid.  
La data e il luogo di Sherpeville sono diventata un simbolo e un monito per il Sudafrica e per il mondo intero.
Dal 21 marzo 1994 in Sudafrica si celebra la Giornata dei Diritti Umani. L'8 maggio 1996, il primo Presidente nero del Sudafrica, Nelson Mandela, volle firmare a Sharpeville la nuova Costituzione del paese.
Il 21 marzo 2001 fu inaugurato un memoriale delle vittime del massacro, posto difronte alla Stazione di Polizia.
A partire dal 21 marzo 2005 le Nazioni Unite hanno decretato il 21 marzo come la "Giornata Internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale".

Secondo molti il massacro di Sherpeville fu l'inizio della caduta del regime razzista sudafricano. Certo bisognerà aspettare trenta lunghissimi anni - che il leader della lotta, Nelson Mandela, passerà interamente in galera - prima di dare la spallata definitiva all'odioso sistema. Quel che invece è certo, è che ancora oggi i vecchi del Paese, amano ricordare il 21 marzo come il "giorno degli eroi".


L'originale è sul mio blog Sancara:

/www.sancara.org/2012/03/21-marzo-1960-il-massacro-di.html

mercoledì 20 marzo 2013

20 marzo 1994, l'esecuzione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin


Mogadiscio, 20 marzo 1994, oramai da anni la Somalia è in piena guerra civile. Fin da quando, il 26 gennaio 1991, Siad Barre, che guidava il paese dal 1969, era stato destituito, l'ex colonia italiana si trovava nel vortice di una guerra tra "clan" dove chiunque, persino le Nazioni Unite e gli Stati Uniti, erano usciti con le ossa rotte.

Quel giorno una giovane giornalista della Rai, Ilaria Alpi e il suo operatore triestino Miran Hrovatin, furono uccisi in un vero e proprio agguato. Ilaria indagava sul traffico di armi e di rifiuti chimici, che interessava anche l'Italia, nel bel mezzo della guerra civile.
Nonostante un'inchiesta e una commissione Parlamentare, istituiti grazie alla tenacia e alla forza dei genitori di Ilaria, la verità è ancora coperta di misteri e di omertà.

Ilaria aveva 32, Miran 45. 

La Somalia, dal 1991, non ha mai trovato la pace e vive in una situazione di quasi assoluta anarchia istituzionale.







Un sito dedicato ad Ilari Alpi

martedì 19 marzo 2013

19 marzo 2002, assassinato Marco Biagi


Il 19 marzo 2002, intorno alle 20, Marco Biagi, giuslavorista, docente alla facoltà di Economia di Modena e consulente del Ministro del Lavoro Roberto Maroni, si avvia verso casa in bicicletta. Alle 20.07, giunto sotto casa, un commando di terroristi lo uccide.

L'attentato - che a distanza di tre anni colpisce un'altro esperto di diritto del lavoro e consulente del Ministero del Lavoro, con la stessa arma - è rivendicato (ecco il testo integrale) dalle Nuove Brigate Rosse con uno stile e un linguaggio che molto ricorda quello degli anni '70.
Marco Biagi, 52 anni, lavorava alla riforma del mercato del lavoro (in molti ambienti era considerato come "l'intentore della precarietà" o come colui che stava affossando l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori), aveva già ricevuto minacce di morte, ma solo un mese prima gli era stata revocata la scorta.

A colpirlo fu un commando di cinque persone (due nel gruppo di fuoco) che anni anni dopo è stato identicato in Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma, Simone Boccacani e Diana Blefari Melazzi ( quest'ultima suicida nel 2009 in carcere).

Naturalmente attorno all'omicidio Biagi non sono mancate polemiche (come quelle sul suo ruolo e sulla sua scorta), gaffe (come quelle che hanno costretto alle dimissioni il Ministro Scajola), accuse ingiuriose (come quella alla CGIL accusata di essere il mandante dell'omicidio) o misteri (come il finto suicidio del consulente che indagava sul fatto, Michele Landi). Insomma così come le modalità dell'attentato sono state simili al passato, così pure l'inchiesta e la risposta dello Stato.

lunedì 18 marzo 2013

18 marzo 1965, Aleksej Leonov, il primo uomo nello spazio libero


Il 18 marzo 1965, il cosmonauta sovietico Aleksej Archipovic Leonov era destinato a passare alla storia. Egli fu infatti il primo uomo al mondo a svolgere un'attività extraveicolare - EVA - (egli era a bordo della navicella Voshhod 2) nello spazio. Per 12 minuti e 7 secondi, legato ad un cavo di poco più di 5 metri, viaggiò libero nello spazio.

La missione fu più difficile del previsto. Infatti ai già noti problemi delle attività extraveicolari (EVA) come la difficoltà a simulare situazioni analoghe a terra e al grande pericolo di impattare con detriti (a quelle velocità anche un granello di polvere rischia di trasformarsi in un proiettile), si aggiunse il fatto che una volta all'esterno la tuta, in assenza di pressioni esterne, si gonfiò e il rientro nella camera di decompressione dal piccolo boccaporto fu difficile, tanto che si dovette "sgonfiare" la tuta.

Aleksei Leonov è nato nel 1934, figlio di contadini, fu adddestrato come pilota di caccia nell'esercito. Nel 1960 fu scelto nel primo gruppo di una ventina di piloti sovietici destinati a diventare cosmonauti. Dopo essere passato alla storia per la sua "passeggiata" nello spazio, Leonov, fu più volte inserito nel programma dei voli spaziali senza mai riuscire a partire. In particolare, nel 1971, era comandante della missione Sojuz 11, quando a pochi giorni dal lancio, sospettando che un membro dell'equipaggio fosse affetto da tubercolosi, tutto lo staff fu cambiato. L'equipaggio che partì, perì a causa di un'intossicazione al rientro. nel luglio 1975, Leonov, potè tornare nello spazio facendo parte del programma spaziale condiviso tra Stati Uniti e URSS (Apollo -Sojuz) e restò in orbita per 6 giorni.
Dopo tale volo, Leonov si ritirò dal programma spaziale, divenendo conferenziere e divulgatore. Oggi si dedica soprattutto alla pittura.

17 marzo 1861, proclamato il Regno d'Italia


Il 17 marzo 1861, fu proclamato il Regno d'Italia. L'unificazione avvenne alla fine delle guerre risorgimentali, che videro in Giuseppe Garibaldi uno degli eroi più acclamati, sostenute dalla dinastia dei Savoia, che guidavano il Regno di Sardegna. Quel giorno Vittorio Emanuele II assunse il titolo di Re d'Italia (regno fino al 1878), mentre il 27 gennaio 1861 si erano svolte le elezioni della Camera (il Senato era di nomina reale) dove avevano votato circa 170 mila persone (solo maschi), delle 410 mila aventi diritto (ovvero il 2% della popolazione che era allora di 22 milioni di persone).

Il primo governo del Regno fu guidato da Camillo Benso conte di Cavour (già presidente del consiglio del Regno di Sardegna). Cavour morì poco dopo, il 6 giugno 1861, lasciando il governo a Bettino Ricasoli.

Il nuovo regno aveva come capitale Torino (poi spostata a Firenze). Nel 1866 il regno annesse il Veneto (con parte del Friuli) e Mantova, mentre nel 1870 annesse Roma (dove fu spostata la capitale) e il Lazio e infine solo nel 1919, a seguito della prima guerra mondiale, anche il Trentino, l'Alto Adige e il Friuli orientale entrarono nel Regno d'Italia.

In questo modo iniziò la storia del nostro paese unito.

sabato 16 marzo 2013

16 marzo 1978, in Via Fani sequestrato Moro


Ore 8.45 del 16 marzo 1978, in Via Mario Fani a Roma, un gruppo armato delle Brigate Rosse, sequestra il Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Per farlo uccidono 5 agenti della sua scorta. E' un episodio che cambierà, per sempre, l'Italia: le Brigate Rosse avevano attaccato "il cuore dello stato".

A lasciare la loro vita in quella strada furono due carabinieri (Oreste Leonardi e Domenico Ricci) e tre poliziotti (Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino). Non ebbero nemmeno il tempo di reagire.

Il commando delle BR, ricostruito molti anni dopo grazie alle testimonianze degli stessi protagonisti, era composto sicuramente da 10 persone (ma sui numeri ci sono alcune discordanze) con compiti diversi. Il gruppo di fuoco era composto da Valerio Morucci, Raffaele Fiore, Prospero Gallinari e Franco Bonisoli. Con compiti diversi c'erano anche Mario Moretti, Barbara Balzarani, Alessio Casimirri, Alvaro Lojacono, Bruno Seghetti e Rita Algranati.

Aldo Moro fu trovato morto il 9 maggio 1978, dopo 55 giorni di prigionia.

Una ricostruzione dei fatti di Via Fani da Wikipedia

Ricordo molto bene quella mattina. Avevo 14 anni e frequentavo la terza media. Nonostante la giovane età, grazie anche all'influenza di parenti e amici più grandi, "bazzicavo" già il mondo della sinistra giovanile legata a Lotta Continua. Quella mattina entravo a scuola alla seconda ora, perchè nella prima ora c'era religione a cui ero esentato. Prima di avviarmi (erano le 9.25 ed ero già grande ritardo), sentii alla radio l'annuncio ed in un'epoca dove non vi erano cellulari, internet e social network, fui io a portare la notizia a scuola. Riuscii a convincere l'insegnante di italiano (che nonostante fosse legata al Movimento Sociale Italiano, aveva un gran rispetto per me) a sospendere le lezioni e a parlare di quanto stava accadendo. Non tanto a scuola, dove si era ancora bambini, ma il clima generale era di grande tensione e di molte speranze.

venerdì 15 marzo 2013

15 marzo 1906, fondata la Rolls-Royce


Il 15 marzo 1906 nacque un'azienda destinata a diventare una delle più prestigiose nel mondo dei motori e delle automobili: la Rolls Royce. Limited. Il nome deriva dai due fondatori Charles Rolls e Henry Royce. Entrambi provenienti da esperienze con i motori (Rolls importava automobili francesi e Royce aveva costruito una propria autovettura nel 1904), dalla loro unione imprenditoriale nacque la più importate azienda inglese, che dal 1914 iniziò a produrre anche motori aeronautici. Purtroppo Charles Rolls non vide lo sviluppo dell'azienda, morendo in un incidente aereo, nel 1910.

Nel 1931 la Rolls Royce acquisì la sua rivale Bentley e divenne, di fatto, l'unico produttore di auto di prestigio (usate da sempre dalla casa reale) del Regno Unito.

L'azienda andò in bancarotta nel 1971 e fu salvata da una nazionalizzazione. Nel 1973 vi fu una scissione tra il gruppo automobilistico e quello dei motori aerei, con la nascita della Rolls Royce Motors. Nel 2003 infine il marchio Rolls Royce è entrato nel gruppo BMW, mentre il marchio Bentley nel gruppo Volkswagen.


Vai al sito ufficiale della Rolls Royce

 


giovedì 14 marzo 2013

14 marzo 1972, la morte di Giangiacomo Feltrinelli


Il corpo di Giangiacomo Feltrinelli, nell'ambiente chiamato "compagno Osvaldo", fu trovato dilaniato da un'esplosione il 14 marzo 1972, sotto un traliccio dell'Enel a Segrate, vicino Milano.
Ancora oggi, nonostante le inchieste, le ipotesi sulle cause della sua morte sono due: morto mentre stava preparando un'attentato esplosivo o ucciso con depistaggio.

Feltrinelli era un uomo ricco. Nato nel 1926, era figlio di una delle più ricche famiglie d'Italia. Aderì al Partito Comunista nel 1945, dopo aver partecipato alla lotta anti-fascista. Nel 1954 fonda la casa editrice Feltrinelli, ancora oggi un colosso dell'editoria italiana. Espulso da Partito Comunista nel 1958 perchè aveva pubblicato il libro Il dottor Zivago, di Pasternak, oppositore del regime sovietico.
Nel 1964 di reca a Cuba dove stabilisce contatti con Fidel Castro, di cui diventa amico, e con i movimenti rivoluzionari del Sud America (sarà anche arrestato in Bolivia nel 1967). Nel 1968 fu in Sardegna, dove secondo le ricostruzioni, tentò di fare della Sardegna, in appoggio ai movimenti indipendentisti, la "Cuba del Mediterraneo".
Nel dicembre 1969, a seguito della Strage di Piazza Fontana, convinto di un'imminente "colpo di stato borghese" e di un tentativo di coinvolgerlo nell'inchiesta sulla strage all'interno di quella che lui chiamò "la stretegia della tensione", passò alla clandestinità e alla lotta armata.
Nel 1970 fondò i Gruppi d'Azione Partigiana, quello che per molti è ritenuto il secondo nucleo, in ordine temporale, della lotta armata in Italia. Molti dei suoi membri fondarono poi le Brigate Rosse.

Feltrinelli, il miliardario anarchico, al momento della sua morte, era senz'altro nelle attenzioni dei servizi segreti di più parti del mondo (Cia, Mossad, Sid, Kgb). Finanziava movimenti ed aveva amicizie "ritenute" pericolose. Era anche un'idealista, come molti a quel tempo. Al figlio scrisse "l'unico regalo che posso farti è lottare per un mondo migliore".

Ecco un articolo di Potere Operaio di qualche giorno dopo

mercoledì 13 marzo 2013

13 marzo 1954, inizia la battaglia di Dien Bien Phu


Nel trado pomeriggio del 13 marzo 1954 iniziò, per concludersi poi il 7 maggio 1954, l'ultima e decisiva battaglia della guerra d'Indocina. Nella città di Dien Bien Phu, nel nord-ovest dell'attuale Vietnam, vicino al confine con i Laos, i francesi, guidati dal generale Henri Navarre, tentarono di sfondare la reistenza dei Viet Minh (organizzazazione paramilitare comunista) guidati dal generale Nguyen Giap.

La battaglia di Dien Bien Phu, che durò fino al 7 maggio 1954, si concluse con la vittoria dei vietnamiti (le perdite umane furono circa 6000 per i francesi e circa 8000 per i vietnamiti), mise fine alla Guerra d'Indocina, che era iniziata nel 1946. I Francesi furono costretti a lasciare l'Indocina (Accordi di Ginevra).
Il generale Giap che aveva guidato i Viet Minh alla vittoria divenne un'eroe. E da eroe combattè, e ancora vinse, contro gli americani una decina di anni dopo.
Il significato di questa battaglia è però ben oltre il valore militare. Infatti essa segnò la fine del dominio coloniale, perchè affermò che popoli, militarmente meno forti, ma fortemente organizzati e soprattutto motivati, potevano tener testa e vincere contro potenze coloniali ritenute imbattibili.
Il mondo dei popoli oppressi capì da questa battaglia il proprio futuro poteva essere diverso.

Ecco un sito per approfondire la storia dei quest battaglia

martedì 12 marzo 2013

12 marzo 2003, assassinato il primo ministro serbo Zoran Dindic

Zoran Dindic aveva aveva 50 anni quel 12 marzo 2003 quando, scendendo dalla propria auto nel cortile del Parlamento serbo, dove era atteso dalla Ministra degli Esteri svedese Anna Lindh, fu ucciso da un preciso colpo, diretto alla testa, sparato da un cecchino appostato nel palazzo di fronte. Zoran dal 24 gennaio 2001 era Primo Ministro della Serbia, eletto tra le fila del Partito Democratico.

Dindic durante il suo mandato si era fatto molti nemici. I fedelissimi di Slobodan Milosevic, perchè nonostente il parere contrario del Presidente serbo Kostunica, aveva concesso la sua estradizione al Tribunale Internazionale dell'Aia il 28 giugno 2001. Alcune categorie economiche per le sue riforme e la mafia perchè aveva toccato molti loro interessi.

A sparare fui senz'altro Zvezdan Jovanovic, tenente colonnello della JSO (la Guardia Volontaria Serba) - al processo fu condannato a 40 anni di reclusione. Durante l'attentato fu ferito gravemente anche la guardia del corpo di Dindic, Milan Veruovic.
Molte ombre restano in quell'omicidio, che molti hanno paragonato a quello di Kennedy, sui rapporti tra stato e mafia, tra opposizione politica e apparati dello Stato, sul silenzio del condannato e di molti accusati sul banco degli imputati, sulla tragica uscita di scena di alcuni testimoni e sulle ricostruzioni sulla scena del delitto (2 o 3 spari, altri cecchini sul luogo del delitto).

Quello di Zoran Dindic è stato un omicidio che ha cambiato le sorti della Serbia.


Zoran Dindic era nato in Bosnia nel 1952. Figli di un militare. Dopo essersi trasferito con la famiglia a Belgrado si laurea, nel 1974, in Filosofia. Accusato di guidare l'opposizione studentesca, emigra di Germania Ovest, dove continua gli studi ottenendo un dottorato nel 1979. Torna in Yogoslavia nel 1989 per insegnare all'Università di Novi Sad e assieme ad un gruppo di intellettuali fonda il Partito Democratico, di orientamento liberale. Eletto in Parlamento nel 1990, nel 1994 diventa Presidente del partito. Dal febbraio al settembre 1997 fu il primo Sindaco non comunista di Belgrado, ma la coalizione che lo aveva eletto, collassò rapidamente.
Il 25 gennaio 2001 divenne Primo Minsitro della Serbia.




Ecco il link all' Osservatorio sui Balcani e Caucaso, dove si approfondiscono anche molti dubbi sull'omicidio di Zoran Dindic

lunedì 11 marzo 2013

11 marzo 2011, violento terremoto e maremoto in Giappone

Un'immagine simbolo del maremoto in Giappone
Erano le 14.46 in Giappone quell'11 marzo 2011 quando un potente terremoto - magnitudo 9,0 - (il più potente mai verificatosi in Giappone e il settimo al mondo) sconvolse quel paese. Certo il Giappone è un paese abituato ai terremoti ed infatti i danni del sisma furono contenuti, così come le vittime. Ma fu il conseguente maremoto a generare gran parte dei danni e delle vittime (ad oggi oltre 15,703 circa i morti e 4647 i dispersi). Onde alte mediamente 10 metri (con un picco di un'onda registrata a 40,5 metri) con velocità che hanno raggiunto la punta massima di 750 km/h, hanno letteralmente devastato il Paese. Le immagini  che giungevano dal Giappone ci hanno tenuti tutti incollati ai televisori, perchè alcune scene rasentavano l'incredibile e descrivevano un'inaudita violenza della natura, quasi una vendetta.

Ma non era ancora finita, perchè assieme ai molti disastri, vi fu un'emergenza ancora maggiore. Lo tsunami aveva mandato in tilt le centrali nucleari di Fukoshima Dai-ni e Fukoshima Dai-ichi (distanti tra loro 11 chilometri). In particolare nella seconda avvenne il più grave disastro nucleare della storia dopo quello di Cernobyl (entrambi di livello 7) con la differenza che l'incidente di Fukoshima riguardava ben 6 reattori ed era stato determinato da cause naturali non prevedibili.
L'incidente tenne il  mondo intero con il fiato sospeso per svariati giorni (vi fu il reale rischio di una contaminazione assai più grave) ed ancora oggi le conseguenze sulla popolazione e sull'ambiente non sono valutabili.
L'incidente ebbe anche l'effetto di far riflettere il mondo intero sull'opportunità di continuare ad investire sull'energia nucleare. Alcuni governi sospeso o rallentarono i loro programmi.  

Ecco il link per una straordinaria serie di filmati sul terremoto e lo tsunami

domenica 10 marzo 2013

10 marzo 1952, il golpe di Batista a Cuba


Il 10  marzo 1952 a Cuba si festeggiava il Carnevale. La gente accalcava le strade e come avviene nei popoli che hanno nel sangue la musica e la danza, le feste si svolgevano senza soste e fino al mattino. Altrove, un gruppo di militari dell'esercito, di militari ritirati e funzionari di polizia, appoggiati da amministratori ambiziosi e con il beneplacito dell'amministrazione degli Stati Uniti, preparavano un golpe. Al mattino presto i cospiratori occuparono caserme, palazzi ministeriali, aeroporti e mezzi di informazione. Poche ore dopo Fulgencio Batista y Zaldivar prendeva possesso del potere, deponendo il presidente eletto Carlos Prio Socarras, mentre gli Stati Uniti si affrettavano a riconoscere il nuovo governo.

Batista, che aveva già governato dal 1940 al 1944 (in realtà anche dal 1933 al in quanto capo militare), era stato poi sconfitto alle elezioni da Ramon Grau,  si apprestava a presentarsi alle elezioni con la sua Azione Progressista (dove erano confluiti varie componenti reazionarie del paese) ma, avendo capito che non vi erano speranze di giungere al governo in modo democratico, forzò la mano assumendo il potere con la forza. Il golpe era stato preparato con il pieno appoggio degli Stati Uniti (e delle compagnie americane dello zucchero).

Batista dopo aver sospeso la Costituzione del 1940, governò con il pugno di ferro, chiudendo le Università, sospendendo i diritti dei lavoratori, controllando i sindacati e la stampa, uccidendo e torturando gli oppositori. Mise il paese sotto il dominio degli Stati Uniti che in poco tempo controllavano la totale produzione dello zucchero, oltre il 90% delle miniere di nichel, l'80% dei servizi pubblici, il 50% delle terre coltivabili e delle ferrovie. Inoltre, cosa più grave, grazie agli accordi con la mafia americana cosparse il paese di casinò, night club, case da gioco e bordelli, trasformando Cuba in una vera e propria "isola del piacere". 
Da queste premesse, e in queste condizioni, l'opposizione, guidata dal giovane avvocato Fidel Castro, si armò e sette anni dopo, nel 1959 con una rivoluzione popolare, scacciò Batista definitivamente.

Fulgencio Batista era nato nel 1901 da una famiglia benestante. Entrò nell'esercito a vent'anni e già il 5 settembre 1933 fu alla guida del golpe "dei sergenti". Nominato capo di stato maggiore dell'esercito dal presidente provvisorio, l'intellettuale Raman Grau (che durò solo pochi mesi e fu succesuto da una serie di presidente fantocci), ebbe di fatto il potere reale. Con la Costituzione del 1940 (che tra l'altro sanciva la sovranità del paese, prima soggetto ai vincoli del legame con gli Stati Uniti), e le elezioni, divenne Presidente di Cuba. Grazie ad una buona dose di populismo e di demagogia potè contare del favore delle classi popolari. Nel 1944, a causa della Costituzione, non potè ricandidarsi e venne eletto il suo storico rivale Ramon Grau. Batista per protestà si recò in esilio volontario in Florida, dove di fatto preparò il suo rientro.
Dopo la sua caduta nel 1959 si rifugiò prima in Portogallo e poi in Spagna, dove morì nel 1973.


sabato 9 marzo 2013

9 marzo 1959, debutta la Barbie

La prima Barbie del 1959, da Wikipedia
Il 9 marzo 1959 venne venduta la prima bambola della serie "Barbie" destinata a diventare una delle più vendute al mondo, oltre che un mito, spesso imitato, ed un oggetto destinato al collezionismo.
A crearla fu la tedesca Ruth Handler, moglie di uno dei fondatori della nota casa di giocattoli Mattel (che deve molto del suo successo alla stessa Barbie), osservando i giochi della figlioletta e delle sue amiche.

La bambola assunse il nume di Barbara "Barbie", dal nome della figlia della stessa Ruth. Successivamente attorno alla graziosa bambolina dalle sembianze di donna (è da sottolineare che fino ad allora le bambole rappresentavano soprattutto bambini e neonati) fu costruito un vero e proprio progetto di marketing. Gli fu dato un nome completo Barbara Millicent Roberts, gli furono affiancate una famiglia, degli amici, delle passioni e degli animali e costruita una biografia completa.

Via via che cresceva la popolarità di Barbie, con cui intere generazioni di bambine del mondo intero hanno giocato, accrescevano anche le operazioni pubblicitarie e le storie che intorno ad essa ruotavano. Poi vennero i film animati e i gadget di ogni tipo e soprattutto i tentativi di imitarla in tutti i modi.

Ancora oggi per le bambine, Barbie è un gioco molto apprezzato e un regalo desiderato. La Mattell sostiene che nel mondo si vendono 3 Barbie al secondo!

Ecco il sito della Barbie curato dalla Mattell

venerdì 8 marzo 2013

8 marzo 1974, inaugurato l'Aeroporto Charles de Gaulle


L'8 marzo 1974, dopo 10 anni di lavoro, veniva inaugurato l'Aeroporto Internazionale di Parigi, sito nella cittadina di Roissy en France, a 25 chilometri della capitale francese, il quale fu subito intitolato al generale Charles de Gaulle, presidente francese dal 1959 al 1969, morto nel 1970.

L'aeroporto divenne subito lo scalo più importante della Francia e tra i primi in Europa. Con le sue quattro piste (di cui 2 oltre i 4000 metri), l'utima delle quali costruita nel 1998,  nel 2011, con 60 milioni di passeggeri risultava essere il 7° scalo mondiale e il 2° in Europa dopo Londra Heathrow (in realtà era il primo per movimentazioni di aeromobili).

La decisione di costruire il terzo scalo di Parigi  (il primo aeroporto fu Le Bourget nel 1919 e il secondo Orly - che era già uno scalo militare -nel 1949) fu assunta nel 1962 (era conosciuto come Aeroporto de Paris Nord) sulla base delle previsioni che davano in forte aumento il traffico aereo passeggeri.

L'aeroporto dà lavoro complessivamente a circa 80.000 persone.

Ecco il sito ufficiale dell'Aeroports de Paris (che gestisce tutti gli scali parigini)


giovedì 7 marzo 2013

7 marzo 1999, muore Stanley Kubrick


Il 7 marzo 1999 morì, per un infarto nella sua casa di campagna ad Harpenden, uno dei più straordinari registi cinematografici della storia del cinema, Stanley Kubrick. La straordinarietà del suo lavoro sta nell'aver affrontato, nel corso della sua carriera, quasi ogni genere del cinema. Nei sui 46 anni da regista (il suo primo lungometraggio, dopo alcuni anni da documentarista, fu Paura e desiderio del 1953) Kubrick ha girato "solo" 13 film, dal noir al drammatico, dalla fantascienza al thriller, dal satirico all'epico.

Il tema della perfezione in Kubrick trova la massima espressione, tolto appunto il primo film, considerato dallo stesso Kubrick poco più che un esercizio, gli altri 12 sono tutti capolavori nel loro genere, i particolare quelli girati dopo il 1960 (8) quando egli raggiunge un livello di perfezione, quasi maniacale, con una grande attenzione ad ogni singola inquadratura e perfino ad ogni piccolo oggetto presente sulle scene.

Film come Lolita (1962), Il dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964), 2001: Odissea nello spazio (1968), Arancia meccanica (1971), Barry Lyndon (1975), Shining (1980), Full Metal Jacket (1987) e Eyes Wide Shut (1999), resteranno per sempre nella storia del cinema.

Stanley Kubrick nasce a New York nel 1928, da una famiglia di ebrea, con il padre di origine polacca e la madre americana.Le sue passioni diventano preso gli scacchi, la musica jazz (suona la batteria) e la fotografia. Dopo il diploma lavora come fotografo per la rivista Look e divora film. Nel 1949, a soli 21 anni, autoproduce il suo primo cortometraggio e solo pochi anni dopo , nel 1953 dirige il suo primo film.
La sua carriera si svolge lontano da Hollywood e da quel mondo. Non vincerà mai un Oscar per i suoi film, se non quelli tecnici come fotografia, effetti speciali, costumi e sceneggiatura). Muore poco prima di finire il suo ultimo film, Eyes Wide Shut.

mercoledì 6 marzo 2013

6 marzo 1899, la Bayer brevetta l'aspirina

Il 6 marzo 1899, l'industria farmaceutica tedesca Bayer, brevettò, con il nome commerciale di Aspirin, l'acido acetil-salicidico, un farmaco destinato a diventare uno dei più noti, e più usati, al mondo. Insomma una gallina dalle uova d'oro.

Il principio attivo, prodotto di sintesi, ma derivante dalla corteccia del salice bianco (da cui il nome), fu scoperto a metà del 1800, ed ancora molti risvolti sulla paternità della scoperto sono non chiari. Noto inizialmente per il suo potere antinfiammatorio, oggi è usato molto anche come anti-aggregante piastrinico (la famosa aspirinetta) per la sua capacità di prevenire l'infarto. Il reale meccanismo d'azione fu reso noto solo nel 1970.
Recentemente si parla anche di un'azione anti-tumorale dell'Aspirina.


Anche la storia commerciale dell'Aspirina è complessa. La Bayer perse durante la guerra il diritto sul nome del farmaco e molti inziarono a produrla con il nome generico di Aspirine (più o meno come avvenne per l'eroina prodotta dalla stessa Bayer). Del resto l'aspirina soppiantò le fortune della Bayer derivate dall'eroina. Tanto fu che 1921 un sentenza negli Stati Uniti stabilì che il nome generico di Aspirin non fosse soggetto a brevetto (lo è invece in Italia).


Il 6 marzo è successo anche:
- Indipendenza del Ghana


martedì 5 marzo 2013

5 marzo 1953, la morte di Stalin

All'alba del 5 marzo 1953 Iosif Vissarionovic Dzugasvili, per tutti semplicemente Josif Stalin (il soprannome Stalin significa acciaio), esala l'ultimo respiro nella sua dimora alla periferia di Mosca, accanto alla figlia Svetlana. Dalla notte tra il 1 e il 2 marzo, quando era stato colpito da un ictus il leader dell'Unione Sovietica, Stalin sembrava essersi in parte ripreso, ma evidentemente il suo fisico di ultrasettantenne non riuscì a reggere.

Con Stalin moriva l'uomo che aveva guidato per quasi un trentennio (dal 1924 al 1953) la grande potenza dell'Unione Societica e il comunismo mondiale. Attorno a lui si era sviluppato un vero e proprio culto della personalità, che affascinava e dava speranza, alla classe operaia dell'intero pianeta.

Ai suoi funerali parteciparono oltre un milione di persone e il suo culto restò immutato fino al 1956 quando nel corso del XX Congresso del PCUS, furono denunciati i crimini commessi durante il suo trentennio (deportazioni, collettivizzazioni forzate e terrore) e iniziò quella che gli storici chiamano destalinizzazione.

La figura di Stalin è controversa. Non sempre gli storici hanno raggiunto un accordo su molte questioni. Resta il fatto che il suo contributo alla storia del comunismo, della seconda guerra mondiale e dell'assetto mondiale post-bellico è stato determinante. Su Stalin sono stati scritti fiumi di parole al fine di tracciarne un quadro quanto più completo e dettagliato. Un uomo che ha segnato le sorti del nostro pianeta. Al tempo stesso l'artefice di una delle più violente dittature della storia.

Josef nacque a Gari, in Georgia,  nel 1879 da una umile famiglia. Frequentò il seminario teologico di Tbilisi, ma gli ambienti vicino ai deportati politici lo convinsero ad abbracciare idee socialiste. Entrò nel movimento marxista clandestino e iniziò un'intensa attività di propaganda, che lo portano ad essere arrestato una prima volta nel 1900 e successivamente ad essere deportato in Siberia. Iniziò anche la sua opera teorica con la pubblicazione dei primi saggi e l'incotro con Lenin. Tra organizzazioni di scioperi, clandestinità e arresti (fu ancora deportato in Siberia dal 1913 al 1917), divenne un leader del Partito e dal 1912 sedette nel Comitato Centrale. Fu una figura chiave della rivoluzione russa bolscevica e successivamente emerse come Segretario Generale del Comitato Centrale del PCUS, carica che gli permise, nel 1924, alla morte di Lenin, di succedergli.

La voce Stalin su Wikipedia

lunedì 4 marzo 2013

4 marzo 1947, l'ultima condanna a morte in Italia

l'esecuzione del 1947 su di un fumetto
Alle ore 7.45 del 4 marzo 1947 avvenne in Italia l'ultima condanna a morte. Ad essere giustiziati, tramite fucilazione, al poligoni di tiro della Stura di Torino furono tre rapinatori siciliani, Francesco La Barbera, Giovanni Puleo e Giovanni d'Ignoti. I tre, assieme ad un'altro complice, Pietro Lala, deceduto l'anno prima in un regolamento di conti, furono gli autori di una strage a scopo di rapina nella cascina di Villarbasse in provincia di Torino.

Il 20 novembre 1945, i quattro, entrati a volto coperto nella cascina dell'avvocato Massimo Gianoli che era a cena, mentre si accingevano a raccogliere il bottino, furono scoperti nel volto e una delle domestiche riconobbe l'uomo (Pietro Lala) che fino ad alcuni giorni prima aveva lavorato come mezzadro alla cascina. I quattro decisero allora di eliminare tutti i presenti (risparmiando solo un bambino di due anni), uccidendoli a bastonate e gettandoli ancora vivi in una cisterna dell'acqua in cantina. I corpi, dieci in tutto, furono ritrovati solo il 28 novembre.

Gli omicidi, grazie ad alcuni indizi, furono arrestati nel marzo 1946 e condannati a morte nel luglio 1946. In appello, nel novembre 1946, la condanna fu confermata. Il presidente provvisorio della Repubblica Italiana, Enrico De Nicola, rifiutò la grazia, e i tre furono appunto giustiziati.

La pena di morte in Italia fu abolita ufficialmente dall'entrata in vigore della Costituzione Italiana il 1 gennaio 1948 (in realtà tecnicamente fu in vigore fino al 15 aprile 1948). Quello del marzo 1947, fu appunto l'ultimo reato italiano punito con la pena di morte.

Così nel 2007 su Repubblica, il giornalista Giorgio Bocca, presente all'esecuzione, ricorda quell'episodio.

Sulla pena di morte vi segnalo questo articolo pubblicato su Sancara - relativo alla Pena di Morte in Africa - ma che affronta la questione anche in modo globale.

Infine, ecco il sito dell'Organizzazione Nessuno Tocchi Caino, contro la pena di morte

domenica 3 marzo 2013

3 marzo 1944, il più grave disastro ferroviario italiano a Balvano

foto da Trenidicarta.it
Era passata da poco la mezzanotte del 3 marzo 1944 quando il treno merci speciale 8017, che trasportava legname per la ricostruzione dei ponti danneggiati dalla guerra, partì dalla stazione di Balvano, pronto a percorrere il tragitto, in grande pendenza e in galleria, che in venti minuti l'avrebbe portato alla stazione successiva di Bella-Muro Lucano.
L'ingresso della galleria
Il treno era partito da Napoli in direzione Potenza, nel tardo pomeriggio. Era molto lungo (47 carri) ed era trainato da una potente locomotiva elettrica. A Salerno, il locomotore fu cambiato con due locomotive a vapore (alimentate a carbone) poichè il tratto di linea non era elettrificato (sarà così fino agli anni '90)
Durante il percorso erano saliti a bordo quasi 600 passeggeri clandestini. Molti dei quali speravano di barattare qualche alimento in cambio di sigarette e altro donato dagli americani.
All'altezza della galleria delle armi (una galleria di 1692 metri con pendenza media del 12,8%), una volta entrato, a causa dell'umidità e del forte peso, le ruote della motrice cominciarono a slittare fino a bloccare il convoglio che si trovava per 800 metri in galleria e con fuori solamente 2 carri.
I macchinisti immissero grandi quantità di carbone nel tentativo di far riprendere la marcia al treno. La galleria era strettissima e per nulla areata. In breve la quantità di monossido di carbonio e acido carbonico saturarono l'aria, intossicando prima i macchinisti e successivamente i passeggeri.

La galleria si trasformò in breve in una camera a gas. Molti morirono nel tentativo di uscire dallo stretto tunnel. L'allarme fu dato all 5.25 del mattino, quando la locomotiva di un treno giunto alla stazione successiva potè essere distaccata e inviata in perlustrazione. Secondo le stime furono 501 i passeggeri morti (una novantina a i superstiti) , 8 i militari e 7 i fuochisti-macchinisti (solo uno si salvò).


Ecco il link al sito TrenidiCarta sulla tragedia del treno 8017

sabato 2 marzo 2013

2 marzo 1951, si gioca Boston il primo All-Star Games

Il 2 marzo 1951 al Boston Garden si tenne la prima edizione di quello che in breve sarebbe diventato in più importante appuntamento dell'NBA, dopo lo stesso campionato. L'idea di far giocare i migliori giocatori della Eastern e della Western Conference fu subito vincente. Oltre 10.000 spettatori e un successo mediatico eccezionale.

Assieme alla partita (i cui giocatori sono scelti dal voto popolare di tifosi e spettatori per il quintetto base e dai rispettivi tecnici per le riserve) si tengono anche gare spettacolari di schiacciate e tiri. 

Il risultato del primo appuntamento fu una vittoria decisa della East (111-94), grazie ai 20 punti di Ed Macauley dei Boston Celtics che fu il miglior giocatore della partita.

Nelle 62 edizioni che si sono tenute fino al 2013 (nel 1999 non fu giocato per la serrata dei proprietari) la Eastern Conference è in vantaggio con 36 vittorie a 26. In particolare l'East ha vinto una volta cinque edizioni consecutive (1980-1984) e un'altra quattro consecutive (1963-1966). La West ha vinto 3 volte consecutive (2000-2003) e soprattutto le ultime tre edizioni (2011-2013).

venerdì 1 marzo 2013

1 marzo 1872 nasce il Parco di Yellowstone, il più antico parco del mondo


Il 1 marzo 1872 aprì quello che oggi è considerato il più antico parco nazionale del mondo: Il Parco di Yellowstone. L'area, sono circa 9000 km quadrati, prende il noma dall'omonimo fiume e fu fortemente voluto dal Presidente americano Ulysses Simpson Grant, allo scopo di preservare una natura che già allora era in pericolo. Il Parco è situato quasi interamente nel Wyoming, con due piccole intrusioni nel Montana e nel Idaho.

Il Parco, che dal 1978 è Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, è caratterizzato da un territorio - nelle Montagne Rocciose - ricoperto da geyser (sorgenti calde che emettono enormi getti di vapore). Sotto il parco si nasconde un grande vulcano, che stando agli esperti prima o poi (le ere geologiche hanno unità di misura ben differenti da quelle umane!) erutterà.
Il parco inoltre ospita una grande quantità di animali: orsi, lupi, bisonti, alci, cervi, puma, linci e  coyote, per elencare i più conosciuti. In particolare i bisonti, che erano stati quasi sterminati tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, si sono "salvati" anche grazie al parco.

La nascita del primo parco nazionale (e con esso la necessità di salvaguardare la natura) segna un'epoca. Da quel giorno, la natura ha perso la sua battaglia con l'uomo. La natura che fino ad allora dominava il mondo è stata costretta ad essere protetta, ad essere rinchiusa in confini dove, il suo più pericoloso nemico, l'uomo, veniva lasciato fuori.

Il parco è gestito dal National Park Service