mercoledì 2 ottobre 2013

2 ottobre 1968, il massacro di Tletelolco

Le Olimpiadi sono sempre state una vetrina eccezionale. Nel passato come oggi, il mondo intero si affaccia alla manifestazione sportiva più bella e ambita del nostro pianeta, ed ogni cosa viene enormemente amplificata. Ne erano consapevoli anche le migliaia di studenti messicani (15 mila, secondo varie fonti)  il 2 ottobre del 1968, che a soli 10 giorni dall'inizio delle Olimpiadi di Città del Messico, misero in scena una manifestazione a Città del Messico. La protesta, in appoggio a quello che succedeva in tutto il mondo nel 1968, era stata indetta alla fine di 9 settimane di sciopero e dopo che il governo messicano aveva occupato, con l'esercito, il campus universitario UNAM.

Verso sera, circa 5000 studenti si recarono in Piazza della Tre Culture nel quartiere popolare di Tletelolco (il luogo dove 400 anni prima gli spagnoli avevano massacrato decina di migliaia di Atzechi). L'esercito circondò la piazza ed aprì il fuoco.
Il numero esatto dei morti (portati via in camion della spazzatura) non è mai stato chiaro: 200-300 secondo i manifestanti, 40-50 secondo le autorità.  Oltre 700 i feriti. L'unico dato certo che furono arrestate 1342 persone quella notte.

Le indagini, svolte alla fine degli anni 90 (oltre 30 anni dopo) svelarono come la repressione fu decisa a tavolino e vi fu la collaborazione della CIA.

Pochi giorni dopo, in quelle Olimpiadi, due americani di colore Tommie Smith e John Carlos salirono sul podio. Durante l'inno, indossarono un guanto nero per ciascuno, e alzarono, testa bassa, il pugno al cielo. Sul gradino più basso del podio, l'australiano bianco Peter Norman, si appuntò una spilla nera in segno di solidarietà.
La simbolica protesta, fatta per i neri d'America, per tutti quelli che lottavano nel mondo e per gli studenti di Tletelolco, fece rapidamente il giro del mondo. La carriera sportiva e lavorativa di Smith e Carlos finì al loro rientro in patria (in parte anche quella di Norman) e quella foto è oggi un simbolo universale.

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