Il capo apache Goyaalè (conosciuto da tutti come Geronimo) aveva 57 anni quando, il 4 settembre 1886, dopo oltre 25 anni di lotte, si arrese a Skeleton Canyon alle truppe americane del generale Nelson Miles.
Finiva in questo modo inglorioso la storia (e l'epopea della lotta) del popolo Apache (le guerre tra "nativi americani" e coloni finiro nel 1890 con la morte del capo Sioux Toro Seduto). Geronimo fu imprigionato, e fino alla fine dei suoi giorni, ad 80 anni, fu prigioniero di guerra (morì infatti a Fort Sill in Oklaoma). Non gli fu mai concesso di ritornare nella sua terra nativa.
La lotta di Geronimo fu su due fronti: la una parte le truppe americane e dall'altra quelle messicane. I soldati messicani nel 1858 avevano completamente sterminato la sua famiglia (la madre, la mogli e tre figli).
Quando morì le sue ultime parole furono " non dovevo arrendermi, dovevo combattere fino alla morte dell'ultimo uomo".
Dopo la sua morte, il suo nome è stato usato ad ogni sproposito, e forse in modo irriverente, come quando è associato all'esercito americano.
La storia di quello che è stato il primo genocidio della storia contemporanea (e forse anche il più grande e contemporanemente il meno ricordato) si concludeva. Secondo alcune stime oltre 70 milioni di nativi americani (nord e sud America) furono uccisi, decimando la popolazione del 90%.
Vi segnalo questo blog in italiano (nativiamericani.it) come punto di partenza per eventuali approfondimenti.
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