domenica 10 marzo 2013

10 marzo 1952, il golpe di Batista a Cuba


Il 10  marzo 1952 a Cuba si festeggiava il Carnevale. La gente accalcava le strade e come avviene nei popoli che hanno nel sangue la musica e la danza, le feste si svolgevano senza soste e fino al mattino. Altrove, un gruppo di militari dell'esercito, di militari ritirati e funzionari di polizia, appoggiati da amministratori ambiziosi e con il beneplacito dell'amministrazione degli Stati Uniti, preparavano un golpe. Al mattino presto i cospiratori occuparono caserme, palazzi ministeriali, aeroporti e mezzi di informazione. Poche ore dopo Fulgencio Batista y Zaldivar prendeva possesso del potere, deponendo il presidente eletto Carlos Prio Socarras, mentre gli Stati Uniti si affrettavano a riconoscere il nuovo governo.

Batista, che aveva già governato dal 1940 al 1944 (in realtà anche dal 1933 al in quanto capo militare), era stato poi sconfitto alle elezioni da Ramon Grau,  si apprestava a presentarsi alle elezioni con la sua Azione Progressista (dove erano confluiti varie componenti reazionarie del paese) ma, avendo capito che non vi erano speranze di giungere al governo in modo democratico, forzò la mano assumendo il potere con la forza. Il golpe era stato preparato con il pieno appoggio degli Stati Uniti (e delle compagnie americane dello zucchero).

Batista dopo aver sospeso la Costituzione del 1940, governò con il pugno di ferro, chiudendo le Università, sospendendo i diritti dei lavoratori, controllando i sindacati e la stampa, uccidendo e torturando gli oppositori. Mise il paese sotto il dominio degli Stati Uniti che in poco tempo controllavano la totale produzione dello zucchero, oltre il 90% delle miniere di nichel, l'80% dei servizi pubblici, il 50% delle terre coltivabili e delle ferrovie. Inoltre, cosa più grave, grazie agli accordi con la mafia americana cosparse il paese di casinò, night club, case da gioco e bordelli, trasformando Cuba in una vera e propria "isola del piacere". 
Da queste premesse, e in queste condizioni, l'opposizione, guidata dal giovane avvocato Fidel Castro, si armò e sette anni dopo, nel 1959 con una rivoluzione popolare, scacciò Batista definitivamente.

Fulgencio Batista era nato nel 1901 da una famiglia benestante. Entrò nell'esercito a vent'anni e già il 5 settembre 1933 fu alla guida del golpe "dei sergenti". Nominato capo di stato maggiore dell'esercito dal presidente provvisorio, l'intellettuale Raman Grau (che durò solo pochi mesi e fu succesuto da una serie di presidente fantocci), ebbe di fatto il potere reale. Con la Costituzione del 1940 (che tra l'altro sanciva la sovranità del paese, prima soggetto ai vincoli del legame con gli Stati Uniti), e le elezioni, divenne Presidente di Cuba. Grazie ad una buona dose di populismo e di demagogia potè contare del favore delle classi popolari. Nel 1944, a causa della Costituzione, non potè ricandidarsi e venne eletto il suo storico rivale Ramon Grau. Batista per protestà si recò in esilio volontario in Florida, dove di fatto preparò il suo rientro.
Dopo la sua caduta nel 1959 si rifugiò prima in Portogallo e poi in Spagna, dove morì nel 1973.


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